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Avrò davvero un problema di udito?

Le prime avvisaglie di una perdita di udito nella maggior parte dei casi corrispondono alla difficoltà di sentire squilli e campanelli, voci femminili o di bambini, alla necessità di aumentare il volume della tv e alla sensazione di aver sentito senza aver afferrato il significato. Esistono molte tipologie di sordità, generate dalle più svariate ragioni, quali traumi acustici, infezioni, lesioni, fattori genetici, assunzione di farmaci ototossici.

La perdita di udito più diffusa si chiama presbiacusia, ovvero quella sordità che si manifesta dopo i 65 anni con un incidenza di 1 su 3 e dopo i 70 anni di 1 su 2. Occorre precisare che quando si arriva ad avvertire qualche piccolo disagio uditivo, sono già trascorsi diversi anni (statisticamente 10) da quando neurofisiologicamente le cellule dell’udito hanno cominciato a mal funzionare. La conservazione di una corretta memoria acustica a livello cerebrale è uno dei fattori chiave di un’ottima riuscita della riabilitazione acustica.

E’ pertanto sempre consigliabile effettuare un esame dell’udito almeno di primo livello (test gratuito e piuttosto rapido) che potrà determinare con sicurezza se siamo in presenza di una ipoacusia o se possiamo confidare nel buon funzionamento del sistema uditivo.